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QUELLO E’ CIO CHE E’ PASQUA A CIANCIANA

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Come faccio a scegliere le parole per quello a cui ho assistito… lascia che ti porti in un piccolo viaggio e forse puoi sceglierle da te stesso.

Essere Dall’altra Parte

Da 4 mesi ormai ci siamo incontrando quasi ogni sera della settimana per provare una rappresentazione. Non una commedia qualsiasi, ma la storia di un uomo umile, un guaritore e un capo di uomini. E non la sua vita, ma la sua morte. Una rappresentazione sulla morte di un uomo. Non si può dire che ci fosse una grande trama, tuttavia possiamo dire che questo non era un uomo comune e questa non era una storia ordinaria.

Non posso sottolineare quanto sia importante questa storia per coloro che hanno fede e qui, in una piccola città di montagna in Sicilia, è enorme e travolgente sia la quantità di tempo sia la fatica che viene messa nel rappresentarla, come enorme è l’orgoglio nel poter partecipare. E per me? Una donna inglese che vive qui solo da 2 anni e mezzo – una sconosciuta – è un onore e un privilegio aver trascorso il mio tempo tra le persone più belle che abbia mai avuto la gioia di incontrare.

L’anno scorso ero semplicemente un’osservatrice, e vidi tutto questo con occhi nuovi e ingenui, credo. Come osservatrice non dovevo guardare e pensare a quante ore erano state spese per la creazione di costumi o ogge: di scena, né quante ore avevano passato a ripetere una particolare scena o azione o parola, e neppure ho dovuto pensare a pianificare oppure alla produzione o alla preparazione. Dovevo solo guardare e godermi lo spettacolo.

Quest’anno però, tutto è cambiato.

Un’estranea Nel Suo Paradiso

Come ho fatto ad arrivare a questo punto? Beh, credo che sia iniziato l’anno scorso, mentre prendevo un caffè con una completa sconosciuta… Stavo cercando di imparare l’italiano e quale modo migliore per imparare che incontrare qualcuno che parla solo italiano per un caffè… Ho conosciuto una donna straordinaria e abbiamo cominciato a conoscerci. Dentro avevamo un amore reciproco per il teatro e lei mi ha raccontato del suo lavoro nello spettacolo di Pasqua.

Così, quando è arrivato il momento, ho ricevuto un invito per partecipare alle prove, da gennaio, e scrivere un po’ sui loro social media – non avrei mai detto di no!

Nota a piè di pagina: qui devo ringraziare la mia insegnante di italiano, che mi ha aiutato, non solo nella traduzione delle parole, ma anche a capire i colloquialismi italiani, la grammatica, l’etichetta sociale e le espressioni che sono usate solo in italiano e mai in inglese, e viceversa. È stata una curva di apprendimento enorme e a lei rendo i miei ringraziamenti.

Che Cos’è Essere Inglese In Una Rappresentazione Siciliana

Regola numero uno…. Mai essere così inglese da presentarsi presto o in orario – questa è la Sicilia e le cose non iniziano mai quando dicono che inizieranno. Se arrivi in orario? Beh, dovrete solo aspettare e godervi il tempo e le persone che sono lì – aspettare nella consapevolezza che ad un certo punto tutti arriveranno e si inizierà. Non c’è fretta, quindi godetevi la situazione.

Regola numero due…. Non ce n’è una – questa è la Sicilia.

Domenica Delle Palme On Line – Questa è Stata La Prima Volta

Beh, è stato un po’ diverso e per molte ragioni non lo sceglierei di nuovo, ma per una volta ho dovuto amare la tecnologia. Per ragioni che non c’è bisogno di spiegare, ero tra due voli quando in paese si stava celebrando la Domenica delle Palme, e mi sentivo molto giù per aver perso l’inizio di tutto e per non poter essere lì a sostenere tu. Allora sono andata su Facebook pensando che la gente avrebbe almeno pubblicato le foto… Ero in un fuso orario diverso e avevo completamente sbagliato i calcoli e quello che invece ho trovato era proprio la Domenica delle Palme live!

Vedere sullo schermo del mio telefono i bei volti dei miei amici in una calda giornata di sole a Cianciana ha riempito il mio cuore di gioia. Era proprio quello di cui avevo bisogno. Ho potuto assistere al viaggio di Gesù che entrava a Gerusalemme, sul dorso di un asino (anch’esso un asino locale molto amato), ho potuto vedere i bambini correre lungo la strada principale, agitando le loro palme, e i sacerdoti accanto all’uomo contro cui, molto presto, si rivolteranno.

Come l’anno scorso, alcune persone del paese si sono affollate intorno a Gesù, mentre la processione si muoveva per le strette vie di Cianciana, alcuni erano appoggiati sui loro balconi, alcuni sul ciglio della strada e alcuni in attesa, nel centro della città, ai piedi della scalinata. Guardavo la telecamera che girava e mi faceva sentire parte dei sacerdoti e del loro gregge che cantavano, pregavano, celebravano. Non posso davvero descrivere la riverenza di tutto questo evento, ma il silenzio della folla è palpabile mentre il sacerdote parla, rotto solo dalle risposte alle sue parole. Avrei voluto sapere cosa ha detto, ma va bene lo stesso.

Sono riuscita a vedere l’intero evento prima di dover prendere il mio secondo e ultimo volo per tornare a casa grazie alle persone che stavano filmando. Sarò per sempre grata per quell’ora vissuta attraverso la tecnologia. Avrei avuto molto più bisogno della città, del sole e della sua gente, ma almeno sono stata in grado di assistere a questa parte dell’evento e non vedevo l’ora di fare parte, durante il fine settimana, di quello per cui tutti avevano lavorato così duramente.

Le Prove Finali Hanno Portato a Questo

Finché la recitazione, gli ogge: di scena, i costumi, il trucco, l’illuminazione e il suono non si mettono insieme, non si sa con certezza come sarà. Eravamo arrivati alle ultime prove e se non l’avessi sperimentato personalmente durante i mesi vissuti con loro, non avrei capito il caos organizzato delle ultime ore, di cui tutti si servono per affinare le loro parole e azioni, ma nel mio cuore sapevo che non c’era bisogno di preoccuparsi, perché queste persone incredibili avevano tutto sotto controllo.

A poche ore dalla messa in scena c’è stato un grande impegno di manodopera e un grande sforzo per montare il palco in piazza; bisogna ricordare che il paese ancora lavora a quell’ora e che il supermercato ha ancora bisogno dei parcheggi e l’ultimo autobus da Palermo deve attraversare il corso prima di poter iniziare. Quindi questo richiede un grande lavoro di squadra da parte del team che costruisce il palco, ma sopratutto richiede un lavoro ben fatto.

L’anno scorso è stata l’Ultima Cena ad afferrarmi il cuore. Un po’ diverso quest’anno, perché io ero davanti e al centro quando Gesù implorò di essere ascoltato, di essere aiutato e quando fu frustato. Ancora di più, dopo, non posso negare che la adoro, la scena di Erode ed Erodiade. Questa per me, è stata la prima scena che ha mostrato la forza delle donne di questa storia. Non sentirò mai più pronunciare le parole “marito mio” e “paura” senza vedere il volto di Erodiade devanti a me. C’era un silenzio, una quiete e un veleno affascinanti e pericolosi dietro quelle parole pronunciate, che dicevano più del suo ruolo in questi tempi di quanto si possa mai scrivere.

Cosa è stato comunque che mi ha afferrato il cuore in questa fredda sera di aprile? Con la meravigliosa musica di sottofondo e nella compostezza della enorme folla sono stata trasportata ad un tempo lontano, a lungo dimenticato, quando gli uomini di cuore venivano messi a morte a causa di timore verso coloro che avevano autorità. Nel momento in cui ho sentito “Padre Santo non abbandonarmi, difendimi, proteggimi o Signore. Ascoltami, fammi sentire la tua voce… aiutami” (la traduzione inglese non mi fa venire la pelle d’oca come in italiano).

Un uomo a pezzi, in ginocchio che supplica disperato, perso e solo. Rigettato da coloro che lo conoscevano e lo amavano, ingannato da coloro che un tempo lo ammiravano. Disperato. Il mio cuore era in tumulto, neanche le lacrime uscivano più dai miei occhi. Mi ero appena ricomposta quando eravamo già al momento della fustigazione – quei soldati si sono divertiti un po’ troppo!

Era tutto così assolutamente credibile… tutti i soldati con i loro vestiti immacolati, in pieno abbigliamento romano, i tamburi che risuonano in tutta la città, le fiammelle accese ai pali per illuminare la strada, le lance, gli stivali di pelle, e poi mantelli e pennacchi, gli alfieri che marciavano lungo il corso – sapevamo tutti che non era reale ciò che vivevano, ma erano così imponenti da poter sentire l’effetto che avevano sulle persone mentre marciavano con forza e tutti con uno scopo.

Le loro imponenti dimensioni e la loro forza, le loro risate alla vista di quest’uomo solo e a pezzi, incapace di capire perché era stato abbandonato da tutti coloro che lo amavano, e la forza del pestaggio erano così forti che tu stesso sussultavi e trasalivi ad ogni colpo.

Questa non è stata una piccola rievocazione, è stato un evento completamente all’esito con un impianto di illuminazione e un sistema audio che non ha mai fallito una volta, fornendo la musica di sottofondo perfetta per la recitazione. Questi erano uomini, donne e bambini di una piccola cittadina della Sicilia, ma avrebbero potuto essere su qualsiasi palco, in qualunque parte del mondo, a recitare per un pubblico pagante.

Non ho mai visto né sentito tanta passione, tanto impegno, tanta emozione in un gruppo di attori prima d’ora. Nessuna battuta dimenticata, nessuna esitazione – questo era reale per loro (e lo era anche per me) così come sono i dialoghi originali che tutti sentiamo.

La recitazione ha commosso tutte le persone che guardavano, che credo fosse l’intera città. Alcuni di loro, tra questi anche noi, non eravamo lì semplicemente per guardare. Noi eravamo la folla che doveva assistere al barbaro trattamento di un giovane il cui scopo era quello di amare, guarire e portare gioia e pace a chi lo circondava. Dopo la condanna a morte, lo portarono via, lo picchiarono e con una corona di spine che gli tagliava la cute. Sono sicura che anche lui fosse spaventato per quello che da lì a poco sarebbe successo, anche se era il figlio di Dio.

La Cocifissione e Il Cammino…

Oh mio Dio, perché vivo in una città dove sembra che ovunque tu vada sia SU, ma almeno non ho dovuto farlo mentre venivo picchiata o con una enorme croce di legno.

Penso che questa sia una delle parti che più amo, ma ancora più crudele e ancora più commovente per me. È difficile guardarla quest’anno, in quanto so cosa sta per succedere (invece l’anno scorso non sapevo come avrebbero descritto questo) e tuttavia non mi ha toccata di meno la risposta della folla.

Stavo anche cercando di catturare le foto dei momenti più belli, per cui ero distratta da questo, anche per non intralciare gli attori o la folla. Preferirei perdere un colpo che perdere l’atmosfera dell’evento. Mi piace catturare l’energia di coloro che sono coinvolti e guardare, per cui catturare momenti e cose è importante per me tanto quanto catturare l’azione.

I soldati, la mattina dopo, di nuovo hanno marciato dal centro della città; con i loro tamburi hanno guidato il pubblico verso la piazza e preso i loro posti, in attesa dell’arrivo dell’uomo che chiamavano il Messia. È stato trascinato attraverso la folla fin sul palco, rapidamente seguito da Barabba, l’altro prigioniero messo in carcere da Pilato, ma liberato, secondo l’usanza degli ebrei, prima della festa di Pasqua.

C’era un’angoscia silenziosa tra la folla, ansiosa di vedere cosa sarebbe successo a quest’uomo. Tutti sapevano cosa sarebbe successo, ma nonostante ciò, hanno lasciato che tutto accadesse, era solo una folla in quel momento. Barabba era libero. Gesù fu condannato a morte e, insieme ad altri due, doveva essere crocifisso. I due erano incatenati a gioghi di legno perché dovevano camminare attraverso la città e picchiati (eh no, questi soldati non si trattenevano) e Gesù prese la sua croce. Eh sì, era pesante, non c’era bisogno di recitare troppo per poterla trascinare, e lungo la strada anche lui era picchiato.

Mentre scattavo le foto l’anno scorso sapevo che erano mie, sapevo che sarebbero rimaste a me, per i miei ricordi. Quest’anno è stato diverso perchè stavo scattando quelle foto per tutti coloro che mi hanno accolto, mi hanno accolto e mi hanno permesso di assistere al loro viaggio durante le prove di questo momento, quindi dovevano essere fatte bene, rendere giustizia a quei momenti – lo meritavano. Dallo spogliatoio al respiro finale volevo che le foto catturassero la bellezza, l’eccitazione, il dolore e l’angoscia, ma soprattutto il talento di tutti coloro che sono coinvolti e la reazione della folla che guarda. Meritavano di sapere cosa significasse per tutti coloro che avevano il privilegio di assistere a questo spettacolo.

Sapevo che la prossima tappa al centro della città sarebbe stata preziosa. È il momento in cui Gesù cade in ginocchio sotto il peso della croce e Maria nelle sue vesti nere gli va incontro, singhiozzando, cadendo in ginocchio a toccargli la fronte con la sua. Questo era così reale come poteva esserlo per qualsiasi madre in difficoltà che si trovasse a dover guardare il destino del suo figlio, ma quel figlio le è stato allontanato da un soldato e Gesù fu costretto a rimettersi in piedi per fare la salita verso il luogo dove sarebbe stato crocifisso. La sua ultima passeggiata.

E che bella passeggiata…

L’anno scorso ho avuto la gioia di camminare con la folla. Un bel passo, persino uniforme e in grado di raggiungere la cima senza aver bisogno di una bombola di ossigeno (esagero ma è incredibilmente ripida), ma questa volta stavo praticamente facendo jogging per superare la folla in modo da poter scattare tutte le foto di questa incredibile processione verso le croci sopra di me. Non mi ero reso conto di avere la capacità di camminare all’indietro su una collina mentre scattavo foto!

Quando Gesù cade e fa cadere la croce, ho letteralmente sussultato e sono andata a controllare che stesse bene. Il respiro affannoso dei due ladroni davanti a lui è reale e doloroso; pieno di paura per quello che sta per accadere, solo un breve cammino davanti a loro. Non riesco nemmeno ad immaginare come si siano sentiti tutti tanti anni fa, quando veramente tutto questo successe, ma certamente l’ho visto negli occhi di questi uomini.

Finisce Sempre Con la Crocifissione… Vero?

Potete immaginare come dev’essere stato averlo fatto sfilare per le strade, avere dei chiodi conficcati nelle mani per tenervi su una croce e poi essere sollevato di fronte alla folla; la paura, la vergogna, l’agonia estrema e tutto questo con la dignità di chi sei fino all’ultimo secondo di vita. Questo è quello che ho visto quando questi tre uomini sono stati sollevati sopra la mia testa e non una volta ho visto gli uomini che conosco, ho visto solo gli uomini di quel tempo nel tempo presente. Assolutamente meraviglioso.

Quello che vorrei che voi immaginaste è questo piccolo paese sulle montagne siciliane, con gente comune, ma di straordinario talento e visione per uno spettacolo che arriva nel cuore di chi lo testimonia. Vorrei che chiudeste gli occhi e sentiste il sole sulla vostra schiena, che sentiste la quiete della folla intorno a voi, che sentiste il faticoso respiro dei tre uomini che sono stati inchiodati alle croci per il capriccio di uomini potenti, e il dolce pianto di coloro che li amavano.

Senti la perdita di una madre. Sento la totale incredulità di coloro che si rendono conto di chi hanno tradito, e il terrore dentro di loro che quello che hanno fatto sia stato un errore. Senti come si sentivano i soldati, alcuni sicuri che questa fosse la cosa giusta, alcuni non così tanto sicuri.

Ma, finalmente chiudete gli occhi e sentite la forza dell’uomo che senza rabbia, e con l’accettazione e un senso di pace e di amore, è andato a morte con il grido “Eloi” dando la sua vita, il suo spirito, al padre suo, in cielo.

Il suo corpo accuratamente sollevato e portato via. Una madre, sconvolta e incredula per ciò che è stato fatto, ancora una volta ha fatto uscire le lacrime dai miei occhi.

E qui è dove finisce la nostra storia. Il lavoro è completo e le lunghe ore, il duro lavoro, la determinazione e la passione per la creazione di tutto questo, La Passione del Figlio Dell’Uomo, è stato un enorme successo e hanno reso la piccola e bella città di Cianciana orgogliosa. È giunto il momento per gli altri di riprendere la loro storia con le sette tappe della croce e della risurrezione, ma per quest’anno il nostro cammino è completo.

CLAIRE THOMPSON

Fonte

QUELLO E’ CIO CHE È PASQUA A CIANCIANA

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